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03/04/2022

Nota stampa: Silea ha sempre agito nell’interesse dell’azienda, dei Comuni e della legalità.

In merito ad alcune notizie di stampa apparse sul quotidiano “Il Giorno”, si pubblica integralmente la seguente nota stampa:

Il 4 ottobre 2021 Silea ha ottenuto l’iscrizione nella cosiddetta “White List” della Prefettura di Lecco ovvero “L’elenco dei fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a tentativo di infiltrazione mafiosa”.

L’approvazione di certificazione prefettizia rappresenta la migliore e più concreta testimonianza dei risultati ottenuti da Silea contro ogni forma di possibile infiltrazione da parte della criminalità organizzata. Ci sembra alquanto paradossale che dal tono dell’articolo la Società sembra essere invece finita sul banco degli imputati.

L’articolo pubblicato fa esplicito riferimento ad un ex dipendente, che viene definito “presunto intruso della criminalità organizzata”, “infiltrato“, “picciotto” o addirittura “insider della mala”. In base alle informazioni in nostro possesso, la persona in questione non risultava coinvolta in procedimenti giudiziari contigui ad associazioni criminali.

Si ritiene inoltre doveroso precisare che nessuna segnalazione o altro tipo di comunicazione in tal senso era mai precedentemente pervenuta: prima della procedura di ottenimento della White List non era stata infatti portata all’attenzione di Silea alcuna informazione – da parte degli organi giudiziari o dalle forze dell’ordine – , che avrebbe potuto e dovuto mettere in allarme la società.

Risulta altrettanto opportuno rendere noto che l’inchiesta istruita dalla Procura di Brescia cui si fa riferimento nell’articolo si è conclusa più di due anni fa, senza che né la società né alcun dipendente siano risultati destinatari di alcun capo d’accusa.

Non appena ricevute le informazioni da parte della Prefettura (nel marzo 2021), la società si è immediatamente attivata, mettendo  in atto con tempestività e determinazione – ed in coordinamento con la stessa Prefettura – una serie di azioni, in un’ottica preventiva di ulteriore innalzamento delle difese e di riduzione del rischio. Il Consiglio di Amministrazione in carica ha voluto inoltre potenziare l’attenzione nei confronti di ogni tentativo di infiltrazione attraverso la redazione e l’adozione di un Codice Antimafia, uno strumento del quale sono dotate pochissime realtà a livello nazionale.

Sforzi che sono stati pienamente riconosciuti anche dall’allora Prefetto De Rosa al momento dell’iscrizione di Silea nella White List. 

Non corrisponde inoltre a verità l’affermazione secondo cui Silea avrebbe riconosciuto all’ex dipendente una “buonuscita”: la vicenda si è infatti risolta in sede giudiziaria. 

Riteniamo dunque di aver sempre agito nell’interesse dell’azienda, dei Comuni e della legalità.

Di quella stessa legalità che pretende da parte di tutti i corpi sociali la tutela dei diritti primari di qualsiasi cittadino, che è innocente fino a che non subentri una condanna in via definitiva.

Di quella stessa legalità che impone il rispetto del diritto alla privacy e alla riservatezza nei casi previsti dalla Legge, e che si persegue attraverso norme e procedure.

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